JP2015 - BONIFICA BIOLOGICA DEI SEDIMENTI DRAGATI INQUINATI

Data inizio
1 gennaio 2016
Durata (mesi) 
36
Dipartimenti
Biotecnologie
Responsabili (o referenti locali)
Lampis Silvia
Parole chiave
JOINT PROJECT, BIOSTIMULATION, BIAUGMENTATION, POLICYCLIC AROMATIC HYDROCARBONS, POLLUTED DREDGED SEDIMENTS, DREDGING, WATERWAYS, PORTS

PREMESSA
I sedimenti ottenuti dal dragaggio di canali e di bacini portuali sono fortemente contaminati da idrocarburi, oltre che da altri inquinanti, ciò che rende queste matrici di problematico smaltimento.

OBIETTIVI
Il presente Progetto SEDIMEN è finalizzato allo sviluppo ed alla validazione di una procedura di bonifica biologica per il recupero di sedimenti derivanti dal dragaggio di vie d’acqua interne e di fondali portuali, sfruttando le capacità degradative dei microrganismi naturalmente associati alla matrice contaminata ovvero deliberatamente introdotti nel sedimento. L'obiettivo è ottenere un sedimento con un ridotto contenuto di inquinanti, compatibile col riutilizzo quale materiale destinato all’eventuale ripascimento degli arenili ovvero alla realizzazione di fondi stadali. Il tema è di grande rilevanza a fronte degli ingenti quantitativi di sedimenti annualmente dragati dai fondali di porti e canali.

PROCEDIMENTO
Come accennato, questi sedimenti sono di norma altamente inquinati da composti organici tossici quali idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e policlorobifenili (PCB). Ampi riscontri esistono circa la capacità dei microorganismi associati ai sedimenti di promuovere - se adeguatamente stimolati - la degradazione dei contaminanti. Di indubbio interesse appare perciò la possibilità di sviluppare un protocollo per il trattamento di sedimenti mediante strategie non energy intensive ed environmentally sound riconducibili alle procedure di bonifica biologica (bioremediation). In tal senso, gli sforzi si concentreranno sull’integrazione dei principi del landfarming (condizionamento dei fattori edafici della matrice mediante aggiunta di nutrienti/biostimolanti), per elicitare le cenosi microbiche degradatrici autoctone, con quelli della bioaugmentation (inoculo massivo di ceppi microbici autoctoni e/o alloctoni), per incrementare il potenziale degradativo. L'ottimizzazione della formulazione dell’agente biostimolante, la individuazione delle corrette modalità di applicazione del medesimo, nonchè la verifica dell’efficienza del formulato ed il monitoraggio del processo saranno parte importante del Progetto. Come caso di studio, verranno presi a riferimento i sedimenti dragati in Toscana dal Canale dei Navicelli, una via d’acqua di raccordo tra il porto di Livorno e la darsena alla periferia della città di Pisa. Tale canale, inizialmente utilizzato per traffico commerciale, vede oggi un uso prevalente a beneficio della cantieristica attiva presso la darsena pisana. La ricerca verrà svolta in collaborazione con Eurovix Spa di Cazzago San Martino (BS) e con il supporto di Navicelli Spa di Pisa, ente gestore del canale, insieme all'Istituto per lo Studio degli Ecosistemi (ISE) del CNR di Pisa.

MAIN PARTNERS
EUROVIX S.p.A.
CNR-Institute of Ecosystem Study (ISE)

Enti finanziatori:

Finanziamento: assegnato e gestito dal Dipartimento

Partecipanti al progetto

Silvia Lampis
Professore associato
Giovanni Vallini
Aree di ricerca coinvolte dal progetto
Biotecnologie ambientali: bioenergie, bioraffinerie e biorisanamento
Applied biotechnology (non-medical), bioreactors, applied microbiology
Environmental biotechnology, bioremediation, biodegradation

Attività

Strutture

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