Ampie fasce dell’alta collina veneta sono a rischio di abbandono e di conseguente degrado, se non vengono individuate forme di coltivazione sostenibili dal punto di vista economico, ambientale e paesaggistico.
Il fenomeno dell’abbandono dell’alta collina rappresenta un fattore di rischio che oltre a cancellare i paesaggi rurali più tipici del nostro territorio, alimenta il rischio di dissesto idrogeologico, già in crescita a causa del cambiamento climatico.
Il territorio rurale rappresenta una risorsa scarsa e non riproducibile, che può invece alimentare un circuito virtuoso fatto di turismo sostenibile e produzioni alimentari di qualità.
Situazioni di mercato e mutate condizioni climatiche hanno favorito negli ultimi anni il rinnovo e l’intensificarsi della viticoltura in alta collina. Appare interessante verificare le possibilità offerte dalla viticoltura in queste aree.
A tal fine si propone un progetto di ricerca da svolgere nell’alta collina delle DOC veronesi (Valpolicella, Soave), cercando di individuare le aree più idonee per i loro diversi vitigni, con particolare attenzione a quelli autoctoni e caratterizzanti le produzioni tipiche. Partendo dalle conoscenze di carattere pedologico e microclimatico già acquisite, in tali zone verranno studiati in particolare il bilancio idrico delle piante, gli aspetti microclimatici del grappolo, le influenze sulla composizione fenolica ed aromatica della uve nei diversi siti, la dinamica dei processi di maturazione.
I risultati potranno suggerire i modelli progettuali dei vigneti e le tecniche di gestione della chioma e del vigneto più efficaci per esaltare il bionomio vitigno-territorio con il minor impatto ambientale.
Saranno inoltre esaminate le caratteristiche dei vini e saranno messi a punto processi e tecniche enologiche atti a valorizzare le specificità di queste produzioni viticole.
Saranno studiate le tecniche di surmaturazione, sia quelle tradizionali in fruttaio (per la produzione di Recioti e Amarone, ma anche di altri vini (ad esempio vini strutturati rossi o bianchi stile “alsaziano”), sia altre tecniche non convenzionali per elaborare vini di particolare pregio sempre riservati a consumi di nicchia (ad esempio vini prodotti da vendemmie tardive).
Saranno inoltre approntati protocolli sperimentali per valutare tecniche enologiche innovative e/o emergenti di crioestrazione e di lunga macerazione di uve bianche.
Obiettivi del progetto:
• Fornire indicazioni sulle condizioni geopedoclimatiche, sulle tecniche agronomiche e enologiche sostenibili per la valorizzazione e il superamento delle criticità ambientali e paesaggistiche della viticoltura dell’alta collina veronese.
• Recupero di aree dell’alta collina veronese incolte o dedite ad attività scarsamente sostenibili attraverso una maggiore remuneratività della vitivinicoltura.
• Messa a punto di un approccio sperimentale utilizzabile anche in altre realtà della vititivicoltura veneta.
La metodologia potrà essere estesa ad altre aree collinari e altocollinari del Veneto.