Le leguminose minori come cece, cicerchia e lenticchia un tempo ampiamente diffuse nelle regioni meridionali, risultano attualmente coltivate solo in aree ristrette. Una delle strategie che si possono adottare per valorizzare le leguminose minori tipiche dell’Italia meridionale è la messa a punto di tecniche colturali a basso imput anche mediante l’impiego di microrganismi utili. Le piante hanno evoluto associazioni simbiotiche con i microrganismi del suolo per facilitare il reperimento di nutrienti minerali. Un classico esempio è la simbiosi tra piante leguminose e rizobatteri N-fissatori che porta alla formazione di noduli radicali all’interno dei quali i batteri fissano l’azoto atmosferico. Altri batteri del suolo denominati PGPR (plant growth-promoting rhizobacteria) contribuiscono a migliorare la nutrizione minerale della pianta promuovendo la crescita dell’apparato radicale. L’ormone auxina è mediatore di molti processi che regolano la crescita e lo sviluppo delle piante e ed è coinvolto anche nell’interazione tra la pianta e i rizobatteri. A questo riguardo il nostro gruppo di ricerca ha intrapreso nell’ambito del progetto PROM uno studio per migliorare la nodulazione e la crescita delle piante leguminose applicando un metodo innovativo che prevede l’uso di rizobi iperproduttori di auxina. Il metodo applicato a piante di Medicago truncatula e di erba medica ha portato all’aumento del numero di noduli per pianta (dal 50 al 100% di noduli in più rispetto a piante infettate con rizobi wt) e ad un maggiore sviluppo dell’apparato radicale della pianta ospite. In particolare la crescita delle radici laterali delle piante infettate con rizobi iperproduttori di auxina è risultata raddoppiata rispetto a quella delle piante infettate con rizobi wt ( Pii Y., Crimi M., Cremonese G., Spena A., Pandolfini T. (2007) Auxin and nitric oxide control indeterminate nodule formation. BMC Plant Biology 7:21).
Obiettivo generale di questa proposta, che rappresenta la continuazione delle ricerche svolte nell’ambito del progetto PROM, è di potenziare la competitività di varietà locali di leguminose minori migliorando la loro nutrizione minerale e l’adattamento a condizioni edafiche sfavorevoli (come carenza idrica e concentrazioni sub-ottimali di nutrienti). In particolare il progetto prevede di utilizzare i rizobi iperproduttori di auxina per valorizzare alcune linee di lenticchia analizzate dall’- ex-Istituto Sperimentale Colture Industriali di Battipaglia (Dott. Zaccardelli) nel corso del progetto PROM, che presentano una scarsa capacità di nodulazione e bassa attività rizogena .