JP2012 - Idrolizzati proteici e performance delle colture: meccanismi d'azione e nuove applicazioni

Data inizio
1 dicembre 2013
Durata (mesi) 
24
Dipartimenti
Biotecnologie
Responsabili (o referenti locali)
Pandolfini Tiziana
Parole chiave
JOINT PROJECT, PROTEIN HYDROLYSATES, SIGNALING PEPTIDES, PLANT MINERAL NUTRITION, ROOT DEVELOPMENT AND UPTAKE, PHYTOHORMONES

PREMESSA
Gli idrolizzati proteici sono utilizzati in agricoltura come stimolanti delle perfomance delle colture. I loro effetti sono: incremento della qualità dei frutti, della produttività, e della resistenza della pianta a stress. Gli idrolizzati proteici disponibili in commercio sono generalmente ottenuti per idrolisi di sottoprodotti dell’industria e sono costituiti da una miscela di amminoacidi liberi e di peptidi. Nonostante i loro effetti sulle colture siano documentati, le basi scientifiche della loro azione sono ancora largamente sconosciute principalmente a causa della natura complessa delle miscele. L’impiego di idrolizzati proteici determina in pianta alterazioni fisiologiche quali: un aumento dell\'assorbimento e dell’efficienza di utilizzo dell’azoto, un miglioramento del metabolismo del carbonio, una maggiore capacità di assorbire i minerali dal suolo, ed effetti simil-ormonali.

OBIETTIVI
Questo progetto è finalizzato ad approfondire i meccanismi d’azione degli idrolizzati proteici, da un lato per aumentarne il valore economico e migliorane l’efficacia, dall’altro per individuarne nuove applicazioni.

PROCEDIMENTO
Il partner industriale di questo progetto SICIT 2000, è leader mondiale nella produzione di idrolizzati proteici ad alto contenuto di aminoacidi liberi e peptidi.
Il progetto si articola nelle seguenti fasi:
  1. discriminare all’interno di una miscela di idrolizzati proteici la componente aminoacidica da quella peptidica, valutare in pianta gli effetti della miscela e delle due componenti separate;
  2. mediante analisi trascrittomica e ionomica, delineare un quadro completo della loro azione in pianta, da un lato identificando i geni perturbati in seguito al trattamento, dall’altro risalendo alla variazione nella composizione in elementi legata al trattamento;
  3. studiare gli effetti degli idrolizzati proteici sulla formazione delle radici avventizie per valutare la possibilità di utilizzarli nella propagazione in vitro di specie recalcitranti.

MAIN PARTNER
SICIT 2000 S.p.A

Enti finanziatori:

Finanziamento: assegnato e gestito dal Dipartimento

Partecipanti al progetto

Tiziana Pandolfini
Professore associato

Attività

Strutture

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